visitare alberobello

Visite guidate ad Alberobello

visitare alberobello

La città di Alberobello è considerata la capitale del Trullo, caratteristica proprio perché il suo centro storico è costruito quasi interamente da trulli. È uno dei siti patrimonio dell’Unesco della Puglia, così come Castel del Monte e la vicina Matera, in Basilicata.

Il trullo è una costruzione in pietra a secco con tetti conici, caratteristiche della tradizione rurale della Valle d’Itria, infatti, i trulli venivano generalmente edificati come ricoveri temporanei nelle campagne o abitazioni permanenti per gli agricoltori. È formato da due parti distinte, il corpo tutto intonacato di un bianco lucente, in contrasto cromatico con il tetto conico in grigio scuro di pietra locale.

I trulli di Alberobello

La fase di antropizzazione di Alberobello risale al XVI secolo, per volere del conte di Conversano Andrea Matteo III Acquaviva d’Aragona, portando dal feudo di Noci famiglie di contadini per bonificare e coltivare le terre, con l’obbligo di consegnargli la decima dei raccolti. Nel XVII secolo avviene la vera e propria urbanizzazione dell’area di Alberobello con il conte Giangirolamo II detto il Guercio delle Puglie, costruendo un capanno di caccia e una serie di abitazioni.

Queste, infatti, erano costruite a secco senza l’uso della malta data la grande abbondanza di materiale calcareo dando così origine ai famosi trulli. L’obbligo di far costruire case solo con pietre a secco fu un rimedio escogitato dal conte per sfuggire il pagamento dei tributi al viceré spagnolo del Regno di Napoli secondo la Pragmatica de Baronibus, legge in vigore fino al 1700 secondo la quale la costruzione di un nuovo centro abitato comportava in primo luogo il Regio assenso e il consecutivo pagamento dei tributi da parte del Barone alla Regia Corte.

Alberobello rimase feudo degli Acquaviva d’Aragona fino al 27 maggio 1797, quando il re Ferdinando IV di Borbone accolse l’istanza degli abitanti emanando un decreto con il quale elevava il piccolo villaggio a città regia, liberandola finalmente dalla servitù feudale. Durante la Seconda guerra mondiale il governo Italiano sequestrò la Masseria Gigante che era una scuola agraria, per adibirla a un campo di campo di concentramento, uso che si protrasse anche nel dopoguerra fino al 1949.

Ecco cosa visitare a Alberobello

Oggi il centro storico di Alberobello rimane il centro più caratteristico del sud Italia. Particolari da visitare sono il Rione Monti, con la chiesa di sant’Antonio, un’imponente edificio a forma di Trullo, e dove sorgono i trulli più antichi in via Monte Nero, Via Monte Pasubio dove troviamo il “trullo Siamese” e Via Monte San Michele. In Rione Aia Piccola invece troviamo il Trullo Sovrano, l’unico trullo di Alberobello costruito su due piani, oggi sede del Museo del terriorio, e una serie di negozi dove è possibile trovare oggetti che appartengono all’artigianato locale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.