Visite guidate a Bitonto

Visite guidate a Bitonto

visitare bitonto storia e luoghi di interesse
Foto di Cinzia Pastoressa

Per visitare Bitonto bisogna inoltrandosi per le stradine del suo centro storico, sulla strada detta “dei Mercanti” per giungere alla Cattedrale di San Valentino e Santa Maria Assunta, tesoro sociale e religioso più importante della città, con la sua facciata tripartita e tre portali, dove famoso è quello centrale in stile gotico, conosciuto come la “Porta della Scomunica. Importante anche il Torrione angioino, antico elemento della cinta muraria che fiancheggia la Porta Baresana, oggi adibito a Museo di arte contemporanea.

La storia di Bitonto e cosa vedere

Antichissime sono le origini della città di Bitonto, perdendosi nella notte dei tempi, presentando numerosi depositi, tra dolmen e menhir, risalenti al Paleolitico e Neolitico sulle vie Megra, Tauro, Cela, e Bazzarico. In antichità coniava una sua moneta sulla quale era riportata l’immagine della dea Atena; fu municipio in età repubblicana ed imperiale, ponendosi sul passaggio della via Appia, arteria nevralgica nel collegamento tra Roma e il porto d’oriente di Brindisi, fondamentale per l’itinerario del pellegrinaggio cristiano.

Come per le altre città limitrofe, subisce l’invasione e di conseguenza l’influenza degli usi e costumi di Goti, Longobardi e Saraceni, ma fondamentale è la data 975 d.c., anno in cui il catapano Zaccaria, al seguito di milizie di Bisanzio, sconfisse a Bitonto i saraceni e uccise il loro capo. Il governo bizantino, insoddisfatto, creò malcontento, tanto che all’inizio dell’anno mille, la città di Bitonto aderì alla lega dei Comuni di Puglia, capitanata da Melo ed Argiro. È in questo periodo che numerosi abitanti del contado e dei casali si rifugiarono in città dando vita ad una vera fioritura artistica e civile. Nel  1098 Guglielmo d’Altavilla instaura una contea feudale riacquistando una sua l’autonomia con la dominazione normanna di Ruggiero II Guglielmo I e II, periodo in venne avviata la costruzione della Cattedrale su un antico insediamento paleocristiano e alto medioevale.

Con la dominazione Sveva di Federico II Bitonto conservò il suo status di “Civitas specialis” tenuta in osservazione per aver appoggiato il papa. Nel 1552 gli abitanti acquistarono la libertà dal dominio feudale con il pagamento della somma di 66mila ducati mentre il 6 maggio 1734 gli spagnoli con il re Carlo III di Borbone sconfissero gli austriaci annettendo anche Bitonto al Regno di Napoli.

Importante per la città di Bitonto è il culto dei Santi Medici, Cosma e Damiano, introdotto nel XIV secolo, mantenuto vivo ancora oggi, non solo a livello locale ma anche nazionale ed estero, sopratutto in seguito la massiccia emigrazione bitontina verso il nord America, avvenuta nei primi decenni del secolo scorso. È la Basilica bitontina, dedicata e inaugurata nel marzo del 1973 che possiede la reliquia delle braccia dei Santi Cosma e Damiano, custodita in apposito reliquario in argento dorato posto ai piedi dell’altare maggiore. Il primo documento che attesta la presenza della reliquia è del 1572, data della Visita Pastorale di Mons. Musso.

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