Il laboratorio didattico per bambini permetterà di creare, con le proprie ani, un mini-book con racconti e schede figurative sulla famiglia Del Balzo che potranno portare a casa e rileggere insieme ai propri genitori ogni volta che lo vorranno. I racconti avranno lo scopo di affascinare, coinvolgere e appassionare anche i più piccoli ai temi storico- culturali presi in esame. Inoltre, il laboratorio manipolativo si concluderà con la visita guidata ai monumenti e i luoghi della città di Andria, presi in considerazione durante l’attività.
La storia della città di Andria è fortemente legata alle casate che si sono avvicendate nel tessuto urbano lasciando segni indelebili del loro passaggio e il loro operato. È il caso di ricordare gli innumerevoli benefici che la casata dei Del Balzo ha portato nella città andriese.
Un laboratorio di didattico per imparare la storia della città
La casata del Balzo è una famiglia nobile italiana, documentata dal X secolo ed originaria di Les Baux-de-Provence in Provenza, discendente da rami cadetti della nobile casata dei Signori di Baux. I del Balzo ebbero particolare fortuna nel Mezzogiorno d’Italia, tanto che furono annoverate tra le sette grandi casate del Regno di Napoli. Si contano molte dinastie al suo interno tra cui i duchi d’Andria, la Linea di Berre, il cui capostipite Bertrando II, signore di Berre, decise di seguire Carlo I d’Angiò nella conquista del Regno di Sicilia. Sarà suo figlio Bertrando III, diventato conte di Montescaglioso, il capostipite del più illustre ramo della casata, quello dei conti e poi duchi di Andria, arricchitosi in seguito di altri importanti feudi ed eminenti titoli, come quelli di principe di Altamura e Taranto, duca di Nardò e Venosa, conte di Bisceglie e Copertino, signore di Tricase, ecc.
Nel 1309 Bertrando sposò in prime nozze la principessa Beatrice, figlia del re Carlo II d’Angiò e vedova del marchese di Ferrara Azzo VIII d’Este, che gli portò in dote la contea d’Andria, stabilendo in città la propria dimora nel palazzo ducale.
La Sacra Spina, la reliquia più importante di Andria
Il regalo importantissimo che fu fatto alla città dai novelli sposi fu la Sacra Spina, la reliquia più importante della città. La Sacra Spina, conservata e venerata nella cattedrale di Andria, la tradizione vuole sia appartenuta alla corona di spine di Gesù. La Sacra Spina mostra delle modificazioni negli anni in cui l’Annunciazione (25 marzo) coincide con il Venerdì Santo. Quando il giorno dell’Annunciazione, 25 marzo, coincide con il venerdì Santo, e la Chiesa ricorda e celebra nello stesso giorno l’inizio e la fine dell’esperienza terrena di Gesù, si verificano sulla Sacra Spina di Andria fenomeni inspiegabili, osservati per la prima volta nel 1633, e successivamente, le ultime volte, nel 1910, 1921 e 1932[6].
I fenomeni osservati vanno dalla liquefazione in gocce di sangue vivo delle diciassette macchie violacee presenti sulla spina, fino a una vera e propria fioritura di gemme, come verificatosi nel 1842.
Nel 2005 furono osservate trasformazioni, tra le quali variazioni di colore, ritenute prodigiose da una commissione formata da sacerdoti e laici, tra i quali alcuni medici: non furono avanzate spiegazioni scientifiche né furono utilizzate tecniche di indagine invasive, per non compromettere l’integrità della reliquia.
In preparazione della “Festa della Sacra Spina” del 2016, fu concesso dalla Santa Sede alla diocesi di Andria di istituire un Anno Giubilare, con inizio il 24 marzo 2015 e fine il 3 aprile dell’anno successivo. Nel pomeriggio del 25 marzo 2016, verso le 16.10, alla presenza della Commissione Speciale della Sacra Spina, si rilevò “la presenza di un lieve rigonfiamento di colore bianco a forma sferica, a mo’ di gemma”; successivamente, verso le 17.10, si rilevarono “a occhio nudo, una seconda gemma e una terza gemma, e il residuo del precedente prodigio del 2005 sembrò rifiorire”. Monsignor Raffaele Calabro, vescovo di Andria, alle 17.40, durante l’omelia del venerdì Santo, annunciò ai fedeli: “In questa circostanza ho il piacere di annunciare a voi tutti in maniera solenne che il miracolo ha avuto inizio”.
Il fenomeno, documentato da riprese video, potrebbe ora ripetersi soltanto nel 2157, quando nuovamente coincideranno Annunciazione e venerdì Santo.
Oltre alla Sacra Spina, il Palazzo Ducale, il sagrato della Chiesa di Sant’Agostino, il busto esposto nel Museo Diocesano e il corpo di Francesco II del Balzo conservato nella Chiesa di San Domenico della città narrano la storia di questa importante casata.
Cosa aspetti a scoprirne di più?