Cosa vedere a Lecce, da sempre meta di turisti in terra di Puglia? Tantissimo. Le origini della città sono antichissime e ancora oggi conserva tracce di insediamenti messapici e testimonianze risalenti all’epoca romana. Sicuramente la città è famosa per essere il simbolo del barocco di Puglia, tanto da vantare uno stile proprio conosciuto come “barocco leccese”.
Cosa vedere a Lecce
A farla da padrona è la pietra Leccese dal colore paglierino e dalla consistenza friabile e facilmente lavorabile. Attraversando le vie leccesi, sino a giungere nel cuore del centro storico, si può godere della vista dei monumenti di epoca romana più importanti della città ovvero l’anfiteatro romano in piazza Sant’Oronzo e il Teatro romano, entrambi risalenti al II secolo d.C.
Al centro della piazza campeggia la colonna di Sant’Oronzo, patrono della città, proveniente da Brindisi e collocata a Lecce nel 1666, come una delle due colonne terminali della via Appia. Di notevole valore artistico è il castello di Carlo V fortificato da possenti mura e bastioni, molto probabilmente risalente al XVI secolo.
Il centro storico si caratterizza per la massiccia presenza di chiese dall’inestimabile patrimonio storico artistico e architettonico, tra cui la barocca basilica di Santa Croce, da molti ritenuta la più bella chiesa della città, che si caratterizza per l’ annesso convento con una facciata rinomatissima per i fregi in arte barocca, poi la chiesa di Sant’Irene, San Matteo con una facciata concava in basso e convessa in alto, la chiesa del Gesù o del Buon Consiglio, San Giovanni Battista, Santa Chiara, Sant’Angelo e Santa Maria delle Grazie.
Sicuramente il fulcro della vita religiosa della città è piazza Duomo, nel cuore della Lecce vecchia a due passi da Piazza S. Oronzo. Piazza Duomo racchiude una serie di monumenti che si affacciano tutti intorno: la cattedrale del Duomo, i palazzi del vescovado e del seminario, il campanile. A causa dell’insolita posizione laterale del fronte del Duomo rispetto all’unico ingresso alla piazza, è stato rimaneggiato artisticamente il lato sinistro dell’edificio, posto di fronte all’unica entrata nel sagrato, trasformandolo nell’ingresso principale capace di catturare l’occhio del visitatore.
La costruzione originaria fu voluta dal vescovo Formoso nel 1144, ma il sito fu a più riprese ristrutturato e ampliato, dapprima nel 1230 per volere del vescovo Volturio, poi nel 1659-70 fu ulteriormente modificato dal vescovo Pappacoda, che affidò l’incarico dei lavori all’artista Gustavo Zimbalo, in quegli anni impegnato anche ad edificare lo splendido campanile ivi adiacente. Oggi la facciata si presenta nella sua sfarzosa decorazione seicentesca il cui centro visivo è rappresentato dalla statua di S.Oronzo posta in alto, in posizione centrale, fiancheggiata da due nicchie laterali che accolgono le statue di San Giusto e San Fortunato.