Piazza Duomo
Lecce detta anche Firenze del Sud per via del suo centro storico costruito in stile barocco, si trova sull’altopiano del Salento. Tra le tante cose da vedere a Lecce non può mancare Piazza Duomo una volta utilizzata come fortificazione, adesso rappresenta la zona più elegante della città e il luogo religioso. Di questo luogo colpisce il campanile alto più di 70m che una volta era utilizzato come torre di vedetta. A completare la piazza troviamo l’Episcopio e il seminario che oggi è adibito a museo.
Il Duomo di Lecce sorge nell’omonima Piazza,costruito intorno al dodicesimo secolo è dedicato a Maria Assunta. Il Duomo presenta due ingressi uno dei quali è segnato dalla presenza dalle statue degli apostoli Pietro e Paolo e dei Santi Gennaro e Ludovico.Dei due ingressi uno è più semplice mentre l’altro è realizzato in stile barocco. La pianta interna del duomo è a croce latina con tre navate divise da semicolonne. All’interno troviamo numerosi altari il più importante dei quale è quello dedicato alla Vergine Assunta. La facciata laterale presenta nicchie che ospitano le statue di San Giusto e San Fortunato.
Piazza Sant’Oronzo
Questa piazza è una delle più importante della città. Anticamente accoglieva botteghe e banchetti per gli scambi commerciali tanto da chiamarsi piazza dei mercanti. La storia passata parla invece di un anfiteatro che è stato portato alla luce solo intorno al 1900. Al centro della piazza troviamo un elemento dell’anfiteatro ossia la statua di Sant’Oronzo posta a quasi 30 metri di altezza sulla città, realizzata in legno ma ricoperta di rame. La colonna fu eretta come celebrazione al santo che aveva posto fine all’epidemia di peste. Al centro della piazza troviamo il Sedile ,una struttura ad archi ogivali.
Basilica di Santa Croce
La Basilica di Santa Croce è uno dei luoghi religiosi più importanti di Lecce ,fu costruito intorno al trecento. Una lunga balaustra divide la facciata anteriore in una porzione superiore e una inferiore chiaramente più semplice e che segue le linee guida rinascimentali. Questa fantasia nella progettazione e nella costruzione della struttura è ripresa poi nel convento dei Celestini che sta al fianco della Basilica.
L’interno è a croce latina ed erano presenti cinque navate,ora ridotte a tre. In Piazza Sant’Oronzo troviamo anche la chiesa di Sant’Irene patrona della città dal 1400 per averla salvata dal terremoto. La chiesa fu collocata in quello che all’epoca sembrava il centro della città. E’ semplice all’esterno, non presentando elementi architettonici particolari, mentre all’ interno troviamo una pianta a croce latina con una sola navata.
Questa non è l’unica chiesa che porta il nome di una santa ma a Lecce ne esistono tante altre come chiesa di Sant’Anna nata per ospitare le figlie dei nobili che volevano seguire la loro vocazione religiosa. Chiesa di Santa Chiara invece ha esternamente una forma convessa e internamente ha una pianta ottagonale. Sulla facciata principale riporta gli stemmi dell’ ordine dei francescani e del vescovo che era in carica durante gli anni della costruzione. Oltre a queste,altre chiese da visitare sono quella di San Matteo e di Santa Teresa.
Castello
Poco distante da Piazza Sant’Oronzo si può ammirare il castello fortemente voluto da Carlo V. La fortezza è costituita da due corpi laterali uniti da un cortile centrale. All’interno possiamo trovare ancora delle strutture risalenti agli anni della costruzione dell’edificio, e viene utilizzato come contenitore culturale per mostre ed eventi.
Le Porte
La città di Lecce anticamente era delimitata da quattro porte una delle quali, Porta di San Marino è andata distrutta intorno ai primi anni dell’ottocento. Le altre tre porte rimanenti sono Porta San Biagio, Porta Napoli, Porta Rudiae. Sulla Porta Napoli troviamo il volto del nobile Lubelli che ha finanziato la costruzione e di Sant’Oronzo con lo scopo di benedire coloro che entravano in città. Porta Rudiae è stata eretta sulla strada che porta alla citta di Rudiae e Porta San Biagio è stata eretta in Onore di San Biagio vescovo della città di Sebaste.