Antichissime sono le origini di Ruvo che ha subito nel tempo il dominio di varie popolazioni, dai greci ai normanni fino al dominio borbonico.
Alcuni ritrovamenti archeologici hanno attestato la presenza umana sin dal paleolitico medio e l’età del bronzo, ma è con l’età del ferro che venne popolata dagli Iapigi dando origine alla stirpe peuceta fondando un villaggio dove oggi sorge Ruvo. Fu colonizzata dai greci tra l’VIII e il V secolo a.C., e vive un periodo di splendore effettuando scambi commerciali con gran parte delle popolazioni italiche coniarono anche una loro moneta. La città di Ruvo poteva vantare di possedere una propria diocesi, voluta direttamente da San Pietro, stando ad una leggenda ruvese. Tuttavia con il declino e successiva caduta dell’Impero Romano d’Occidente (476 d.C.), Ruvo subì la stessa sorte distruttiva delle altre città pugliesi, dovuta alle numerose invasioni barbariche. Dominata dai Bizantini, distrutta dai Goti nel V secolo, Ruvo venne conquistata poi dai Longobardi nella seconda metà del VI secolo. Segui la dominazione longobarda e l’occupazione dei Saraceni, i quali dopo aver preso Bari nell’847, costituirono a Ruvo una stabile guarnigione, a cui seguì la nascita del quartiere urbano posto a nord-est dell’antico centro abitato, tra la Cattedrale e la chiesa del Purgatorio, ancora oggi denominato “Fondo Marasco”, alterazione del nome “Moresco”.
Con l’arrivo dei Normanni in Puglia nel 1040, Ruvo venne conquistata e si diede così avvio alla costruzione della Cattedrale dedicata all’Assunta. Fu completata durante la dominazione sveva, frutto di lunghe e travagliate fasi costruttive iniziate nel XII e conclusasi verso la metà del XIII secolo.