Minervino Murge: gusto e tradizioni della Murgia

L’entroterra pugliese regala degli scenari che non ti aspetteresti, ricchi di atmosfere d’altri tempi e radici antichissime. È il caso di Minervino Murge, una cittadina panoramica che, dall’alto dei suoi 500 m sul livello del mare, regala una vista eccezionale sulla Valle dell’Ofanto, sul Parco Nazionale dell’Alta Murgia e sulla vicina Basilicata.

Dove andare

Il cuore del centro antico è il Borgo Scesciola, affascinante e intricato labirinto di stradine e archetti in tufo, dove si affacciano le antiche abitazioni dalla facciata bianca. In piazza Bovio, spicca il profilo rinascimentale della Cattedrale Dell’ Assunta con il Palazzo Vescovile e il campanile, mentre, poco più in là, si susseguono le eleganti architetture dell’antico Monastero delle Clarisse, Palazzo Caputi, la Chiesa di San Francesco con la Confraternita del Purgatorio e il palazzo baronale o Castello.

Cosa visitare

Ai piedi dell’abitato, scavata nella roccia dai piccoli corsi d’acqua della zona, sorge un importante luogo di culto da più di mille anni: la Grotta di San Michele, con il suo imponente ingresso neoclassico.

La grotta di San Michele è una cavità carsica formatasi circa 2 milioni di anni fa, che doveva essere frequentata già in epoca paleocristiana. Le più antiche testimonianze della sua esistenza sono datate al 12 febbraio dell’anno 1000, poiché i l suo nome appare in una pergamena conservata nell’ abbazia di Montecassino. Attualmente è adibita a chiesa ed è un luogo sacro dedicato al culto di San Michele Arcangelo. In caso di pioggia, per motivi di sicurezza è inagibile.

Degno di nota anche il museo archeologico della città, oggi ospitato all’ interno del castello, una costruzione difensiva di origine normanna. Nel 1600 il castello subì una serie di pesanti modifiche tanto da essere trasformato in una lussuosa dimora. L’esposizione del museo comprende anfore, vasi, utensili di vario genere e armi risalenti al primo millennio a.C., fino a giungere ai primi secoli dell’impero Romano, periodo nel quale erano presenti sul territorio ville patrizie. Peculiare è il tesoretto con sedici monete d’argento provenienti dalla Campania, da Arpi, e dalla città di Corinto testimonianza della vivace attività commerciale presente in quest’area nel III sec. a.C.; i pregiati gioielli in ambra, oro, argento e bronzo del VI e V sec. a.C.; il cratere da simposio e lo strigile di chiara derivazione greca; spade e cinturoni.

Attrazioni

Famoso e gustoso è il fungo cardoncello, simbolo gastronomico della città, celebrato nella tradizionale e famosissima sagra di fine ottobre, che si svolge per tutta la lunghezza del corso cittadino. Da gustare sono anche il marzapane e i panzerotti giganti.

Dove mangiare

L’attrazione culinaria del borgo minervinese è il Grottino di Minervino. È una friggitoria dove si possono gustare i panzerotti giganti, vero culto per le città limitrofe. Si tratta di un posto rustico, spartano con tovaglie di carta, posate di plastica, tavoli situati accanto all’ altro, dove spesso vi sono lunghe attese. Il locale è stato fondato da Alfredo e la moglie Titina, scomparsa negli ultimi anni.

Oggi Alfredo continua nella sua opera, anche grazie a tutta la famiglia che lo aiuta attivamente. Non si può non assaggiare una delizia gustosa, ben condita, preparata secondo le richieste e dalle dimensioni così consistenti. Vi sono tre varianti di panzerotto: funghi, mozzarella e pomodoro e salame. Oltre al panzerotto, vi sono anche pizze preparate secondo la tradizione e l’assaggio di formaggi e salumi locali tra cui la mitica ricotta della Murgia barese, una ricotta di pecora lasciata a fermentare tanto da creare un formaggio spalmabile piccante.